
La prima cosa è amare una pupilla degli occhi: come se fosse,
perché è sempre stata, quella del proprio occhio.
E chi muore giace, morto. E dice: io sono morto.
Chi vive, non sembra tale. La letteratura è un’altra cosa.
Chi ti imita –sovrapponendo alla tua morte viva la sua viva morte,
e non significa –fallisce: perché è una o uno; e non ama,
e vuole vivere vivere vivere. Scrivi con la punta delle dita,
deforma la schiena nella postura, cioè raddrizzala; non giocare;
gioca sempre; e di nuovo: sii ingenuo e preciso.
Cioè colto e vuoto. Il caldo sia superiore al freddo,
in questo lavoro: l’amore sia
più grande dell’amicizia. Questo riguarda la tua sola vita,
come una regola.
“De Amore” di Massimo Sannelliin
Lo spirito della poesia a cura di Alessandro Ramberti Fara
Editore, 2008 opera vincitrice del Prata Poesia 2008